Bellisario
08/03/2023

“Sono sola e parto da zero: è la mia vocazione”

Con questo spirito Maria Bellisario, detta Marisa, assumeva nell'84 la presidenza della sezione delle Nuove Tecnologie per l'importante Commissione Nazionale per la parità di genere. Ma a che titolo questa donna, ormai famosa come una tra le prime imprenditrici donne e italiane, entrava a far parte di questa prestigiosa e tutt'oggi attualissima Commissione?

Al titolo - ancora una volta - di Presidente; nello specifico, di una compagnia che tutti noi conosciamo: la Olivetti S.p.A., che dal momento della sua fondazione, nel 1908, si affermò come una tra le più eminenti imprese nel campo delle macchine da scrivere e da calcolo. A guidarla, dal 1979, fu proprio Marisa Bellisario, stabilendo un primato di imprenditoria femminile tutt'oggi di esempio e ispirazione a uomini e donne di tutto il mondo. Entrata a far parte della compagnia Olivetti nella divisione elettronica come programmatrice nei primi anni Sessanta, in quasi vent'anni la Bellisario ne raggiunse i vertici Il miracolo imprenditoriale che la vide protagonista del risollevamento delle sorti della Olivetti indusse la Italtel, gruppo industriale parastatale di 30 aziende elettromeccaniche e più di 30.000 dipendenti, a cercare il suo aiuto per un piano di ristrutturazione che, scontrandosi con numerose polemiche e dubbi, riuscì comunque nell'impresa di salvare l'azienda da un default definito - fino a quel momento - inevitabile.

Consacrata come Manager dell'anno nell'86, anche allora, a fronte degli imponenti successi conseguiti, si scontrò col Gruppo Fiat per la nomina ad amministratore delegato della Telit, azienda che - fondendo Italtel e Telettra - avrebbe dovuto conquistare il mercato delle telecomunicazioni italiano, ma di cui le fu appunto negata la dirigenza. Se questo fatto non la scoraggiò possiamo dedurlo da un'altra delle sue citazioni più famose: "per una donna fare carriera è più difficile, ma molto più divertente", o dal fatto che in capo ai tre anni successivi la Italtel non solo si riprese pienamente dal tracollo finanziario, ma si fortificò intrecciando rapporti commerciali con diversi giganti americani come Apple. Nessuna battuta d'arresto, quindi, per una donna che fino agli ultimi giorni della propria vita, pur fiaccata dalla malattia irreversibile che la portò a una prematura morte a soli 53 anni, continuò a lavorare per la propria azienda e per quella che, per sua stessa ammissione, è stata una vera e propria vocazione.

È triste pensare che una persona così straordinaria, un esempio così fulgido di autodeterminazione, se ne sia andata tanto presto, ma il suo ricordo è più vivo che mai tra le eccellenze premiate dalla Fondazione Marisa Bellisario, che nel 1989 istituì il Premio Bellisario proprio per celebrare l'incredibile viaggio di questa donna fuori dal comune e di coloro le quali, come lei, sono decise a "lasciare impronte sulla luna".

Tra le oltre 500 donne che hanno vinto la Mela d'Oro del Premio Bellisario sono onorata di figurare anch’io quale candidata nel 2008 nella sezione Meritocrazia ed eletta vincitrice "per le specifiche competenze e per i successi conseguiti alla guida del proprio gruppo, col quale contribuisce allo sviluppo di uno dei settori chiave nel nostro Paese": un riconoscimento tanto più caro quanto più condiviso con i miei collaboratori e le collaboratrici che ogni giorno, col proprio operato, sostengono le iniziative imprenditoriali del Gruppo Cozzi-Parodi.

È importante, infatti, sottolineare che, anche quando una donna viene eletta a simbolo nella lotta contro la disparità di genere, il suo messaggio è e deve essere rivolto a tutti e non già alla sola platea femminile: perché la discriminazione basata sul sesso è solo una tra le tante battaglie che Marisa Bellisario - e le sue "discendenti onorarie" - ha scelto di ingaggiare. Oggi, in questo articolo, non voglio ricordare (solo) una donna che ha combattuto per le donne, bensì una donna che, con intelligenza, garbo e duro lavoro, ha fatto della propria vita un manifesto dello spirito d'intraprendenza, dell'entusiasmo e della profonda dedizione che determinano il successo di ogni essere umano. Sulle spalle di questa gigantessa, oggi più di ieri puntiamo gli occhi all'orizzonte.

Beatrice Parodi

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