Gigante Blu
07/12/2022

Il gigante Blu

Il potere economico del mare in Italia e in Liguria

 

Secondo i dati riportati nel decimo rapporto sull’economia del mare redatto da Union Camere e istituto Tagliacarne l'Italia contribuisce:
per il 16% al valore aggiunto totale dell'Unione Europea nel campo del trasporto marittimo (secondo posto)
per il 19% nelle risorse marine non biologiche (terzo posto)
per il 19% nella cantieristica navale terzo posto),
per il 13% nel turismo costiero (terzo posto),
per il 14% nelle risorse marine biologiche (quarto posto),
per l'8% nelle attività portuali (quinto posto)*.

Questo è quello che intendiamo quando diciamo che l'Italia è una blue economy. E non una qualsiasi: nell'Unione Europea siamo al terzo posto del comparto, con un'incidenza sull'economia europea di settore del 13,5%. Per quanto riguarda il nostro Paese, invece, basti sapere che l'apporto diretto dell'economia del mare in Italia è pari a una volta e mezzo quello dell'agricoltura. L'avreste detto? Forse no - ed è per questo che oggi vogliamo ritagliarci un piccolo spazio per approfondire le parole di Alessandro Panaro, rappresentante per l'Italia all'European Propellers Club: "l'Italia è una Repubblica fondata sull'economia del mare - solo che ancora non lo sa".

Come liguri, ci siamo sentiti presi in causa da queste parole: come, non lo sappiamo? Proprio noi, che abbiamo una caravella nel nostro stemma?

Eppure spesso tralasciamo l'importanza del mare nel nostro Paese, nella nostra vita, nel nostro quotidiano. Abbiamo già scomodato la statistica: non la vogliamo importunare ancora, né ammorbare i nostri lettori con dati di difficile contestualizzazione; vogliamo solo condividere qualche riflessione sul mare come attivatore economico e sociale, come - soprattutto - una risorsa di cui essere realmente consci.

Perché parliamo di Crescita Blu, nell'economia di un Paese, e in che misura contribuisce il mare? La risposta più immediata ai più potrebbe essere "pesca". E certamente l'industria ittica è un validissimo esempio di indotto marittimo, ma per comprendere appieno le potenzialità dell'accesso al mare di cui gode il nostro territorio, in primis, e la nostra invidiatissima regione, in seconda battuta, dobbiamo andare oltre e prendere in considerazione il fortissimo impatto che il commercio marittimo, di qualsiasi prodotto, ha nell'economia di un Paese o come il turismo costiero possa indurre società di rilevanza mondiale a radicarsi sul territorio che è in grado di attirarlo, produrre posti di lavoro, intrecciare rapporti economici con gli imprenditori del luogo e, proprio come un'onda, riversare sul Paese centinaia di migliaia di euro ogni giorno.

Pensiamo al modo in cui il mare si interfaccia con l'edilizia, nel campo della cantieristica navale, o ai porti, alle possibilità economiche che offre un mercato che non conosce rallentamenti stagionali tra la vendita e gli affitti dei posti barca stanziali e in transito.

Rievochiamo il ricordo di qualche vacanza in cui abbiamo potuto gustare un'ottima cena di pesce a lume di candela ascoltando lo sciabordio del mare contro le assi di un vecchio molo, o la memoria di quando abbiamo trovato il souvenir che cercavamo su qualche bancarella o chioschetto di un a lungomare.

Nel precedente blog, Il mare d’inverno, abbiamo parlato dei surfisti senza paura che sfidano le onde anche coi rigori invernali: anche loro sono protagonisti dell'economia del mare; lo sono tutti gli sportivi e le professioni dello sport che sono cresciute sulla ricca riva del mare. Lo sono i giovani che restano nelle loro città - città di mare - per studiare Economia Marittima e lo sono i ricercatori della Green Economy che nel mare sanno di poter trovare valide risposte alle loro domande.

Questo è il potere del mare, il suo peso nel nostro territorio. Queste riflessioni vogliono ricordarci che esso è - come si suol dire - davvero pieno di pesci; per i più coraggiosi può persino essere la famosa ostrica, l'opportunità su cui costruire la propria fortuna, ma per tutti è una realtà quotidiana, vissuta ogni giorno: ne facciamo parte, come il mare fa parte di noi.

*Dati estratti dal Rapporto Nazionale Economia del Mare 2022, redatto da UNIONCAMERE - Centro Studi delle Camere di Commercio.

Dott.ssa Beatrice Parodi

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